Un anno in Iran con la telecamera nascosta.

2014-04-04 153

Il regista tedesco Till Schauder ha recentemente presentato alla Berlinale il suo documentario : “The Iran Job”, documentario iniziato senza alcun finanziamento segue un anno di vita del giocatore di basket afro-americano Kevin Sheppard, ingaggiato dalla squadra iraniana A.S. Shiraz nella stagione 2008–2009 quando le tensioni fra USA e Iran erano al culmine. Il regista, sposato con una iraniana nonchè dotato di doppio passaporto tedesco e americano aveva ufficialmente chiesto all’Iran i permesso di girare ma era stato rifiutato cosi’ ha filmato col visto da turista e una piccola telecamera.

Till Schauder, regista:
“Cio’ vuol dire che abbiamo girato sotto il controllo radar iraniano, cosa tecnicamente difficile, non avevo il tecnico del suono, abbiamo dovuto improvvisare molto ma alla fine l’impatto è stato positivo c‘è stato un approccio personle con i protagonisti del film”.

Nel 2012 i realizzatori del film lanciarono una campagna di raccolta fondi che ha prodotto 100 mila dollari per ultimare la pellicola depositaria di una visione profonda dell’Iran.

Till Schauder:
“Dalle esperienze sociali fino a quelle culturali tutto è apparso ben diverso rispetto a quello che ci aspettava. Ha per esempio notato che la gente viene accolta a braccia aperte, con calore, sono ospitali e non ha scontato alcun razzismo essendo lui un nero”.

L’atleta incontra anche tre donne che entrano nel suo circolo privato spalancando momenti di discussione su ogni tema dalla politica alla religione. Hilda una supporter della squadra nonchè fisioterapista ha cosi’ potuto scambiarsi pareri con lui ma oggi vive e a Londra e non puo’ tornare in Iran.

Hilda: “Preferisco non parlare molto, posso solo dire che non posso tornare a casa.”

Il film è stato accolto dalla critica internazionale in modo molto positivo ed è stato distribuito in modo limitato nei cinema americani ma è anche sulla piattaforma Netflix come video on demand.