Un passo indietro in attesa di tempi migliori. È quello compiuto a Kiev dal leader di Udar Vitaly Klithko, che si fa da parte per sostenere Petro Poroshenko come candiato alle prossime elezioni presidenziali.
Contro Yanukovitch l’ex pugile e star internazionale Klitchko avrebbe avuto qualche possibilità. Contro il magnate del cioccolato, Petro Poroshenko, no.
Ma Klitchko non getta la spugna e correrà per la carica di sindaco della capitale.
“C‘è in gioco l’indipendenza dell’Ucraina e la sua integrità territoriale. Dobbiamo mettre da parte le ambizioni personali. Il 72% deegli ucraini afferma che dobbiamo stare uniti”, dice.
“Se guardate me e Vitaly, la nostra coalizione è forte”, afferma Poroshenko. “Non stiamo parlando solo delle elezioni presidenziali, ma di un programma di dieci ani che porterà l’Ucraina a fare parte dell’Unione europea”
Poroshenko si è profilato come candidato credibile prima, durante e dopo il referndum della Crimea. È stato fra i primi ad essere colpito dalle iniziali sanzioni russe con l’inizio delle proteste proeuropee, anche se da moderato ha sempre cercato di fare affari con Mosca e l’occidente. È stato l’unico a cercare di raggiungere la Crimea col parlamento occupato, ottenendo una credibilità e una visibilità che hanno messo Klitchko fuori dai giochi.