Il Fondo monetario internazionale tende la mano all’Ucraina. Le nuove autorità di Kiev hanno stretto un accordo preliminare con l’organizzazione per un piano di aiuti biennale che servirà a sostenere la traballante economia del Paese.
L’importo, tra i 14 e i 18 miliardi di dollari, dipenderà dai finanziamenti dei partner europei e statunitensi sbloccati dal via libera definitivo dell’Fmi, che dovrebbe arrivare il mese prossimo.
In totale l’Ucraina potrebbe ricevere fino a 27 miliardi di dollari, in cambio dei quali si impegna ad un pesante programma di riforme.
“Il Paese è sull’orlo della bancarotta economica e finanziaria”, ha avvertito alla Rada, il parlamento ucraino, il primo ministro ad interim Arseniy Yatsenyuk.
“Se queste leggi non saranno approvate la nostra previsione è che non riusciremo a ripagare i debiti in scadenza e il nostro Prodotto interno lordo si contrarrà del 10%”.
Tra le misure più impopolari figura una delle richieste già avanzate gli anni scorsi all’allora presidente Viktor Yanukovich, ovvero la fine dei sussidi energetici.
Da Naftogas, il gigante statale del gas, hanno già annunciato un aumento del 50% nella bolletta di aprile, mentre il governo si è impegnato a ristrutturare l’azienda.
L’Ucraina, il cui “buco” nel 2014 ammonta a 19 miliardi di euro (praticamente il bilancio di quest’anno), dovrà anche tagliare la spesa, aumentare le tasse e togliere le restrizioni al tasso di cambio, con una probabile impennata dell’inflazione.