Lunedi, dopo 15 giorni di attesa e di tensione insostenibile per le famiglie dei passeggeri a bordo del volo della Malaysian Airlines, il Primo Ministro malese ha annunciato che il velivolo è precipitato nell’Oceano Indiano. Non ci sono sopravvissuti.
Siamo in linea con Gérard Feldzer: Salve e grazie. Lei l’aveva previsto qualche giorno fa in un nostro programma. E’ un’ipotesi verificata ma restano molte domande. A cominciare da questa: sappiamo che sono stati ritrovati dei detriti ma non sono ancora stati identificati, allora come possiamo essere sicuri che appartengano all’aereo?
Gérard Feldzer:
“Non siamo assolutamente sicuri di niente se non del fatto che l’aereo sia scomparso. non sappiamo nemmeno dove.
Quindi, per fare luce su questa storia, dobbiamo tracciare una linea e tornare indietro nel tempo Ma è assolutamente frustrante non conoscere il punto di partenza. Cosa è accaduto veramente in quelle cinque ore?E’ veramente rimasto in volo per cinque ore? Possiamo pensare ad un incidente che ha provocato l’esplosione dell’aereo, in questo caso lì ci sarebbero stati dei rottami. Ebbene non ne abbiamo trovati. Allora abbiamo detto: deve essersi diretto ad ovest, l’abbiamo visto sui radar militari.
Che pensare? Si è trattato di un dirottamento? Ma allora cosa faceva l’aereo in uno dei posti più aridi del mondo? Non lo sappiamo. Non è arrivata alcuna rivendicazione. Si è verificato un guasto così grave che il pilota non ha avuto il tempo di suonare l’allarme? Ad esempio un incendio. Potrebbe essere possibile, ma per cinque ore? Questo è davvero incredibile.
euronews:
“Qual‘è la teoria che ritiene più probabile?”
Gérard Feldzer:
“Mi convince di più il fatto che ci sia stato un incidente ed un tentativo di controllare l’aereo,
sia che si sia trattato di un incendio o di una esplosione.
Tuttavia dubito che sarebbe riuscito a volare per così a lungo. Secondo me questa teoria non è più valida di altre. Resto perplesso, così come molti altri che stanno portando avanti le indagini”.
euronews:
“Parliamo del fatto che fosse stato attivato il pilota automatico. E’ possibile che il pilota, il co-pilota e tutti i passeggeri abbiano perso i sensi allo stesso tempo?
“
Gérard Feldzer
“E’ già successo: una lenta depressurizzazione su un aeroplano cipriota. Una porta non chiusa ermeticamente ha causato una la perdita di ossigeno che ha fatto perdere coscienza ad entrambi i piloti. L’aereo era comandato solo dal pilota automatico . Dunque si, a volte accade anche l’improbabile.”
euronews:
“Sono state impiegate considerevoli risorse per recuperare la scatola nera, che è l’unico elemento che possa spiegare il mistero di questo incidente. Pensa che possa essere ritrovata?
Gérard Feldzer
“E’ estremamente difficile recuperare la scatola nera perchè per farlo bisognerebbe riuscire a restringere il raggio d’azione. Qui ci troviamo un un’area pari a quattro volte quella della Francia. Gli strumenti che ricevono possibili tracce lanciate dalla scatola nera dovrebbero praticamente passarvi sopra, e questa smetterà di emettere segnali acustici tra 15 giorni. Dunque? Non dobbiamo perdere le speranze, anche se, alla fine, qualche cinico dice che non scoprire troppo andrebbe bene a tutti.
euronews
Alcuni giorni fa ha detto che strategie militare starebbero tenendo nascoste alcune informazioni. E’ vero che i radar militari hanno trovato l’aereo e rilevato comportamenti preoccupanti? Com‘è possibile che l’aeronautica malese non sia intervenuta?
Gérard Feldzer
“La questione dell’efficacia della strategia militare dell’aeronautica sara’ sollevata di nuovo. Quando un aereo cambia traiettoria rispetto alla rotta determinata, le forze militari pensano che sia un “intruso” e cercano di identificarlo. una volta determinata la sua posizione vengono inviati caccia e altri velivoli ad affiancarlo. Qui non hanno fatto niente. Si sarebbe facilmente potuto trattare di un altro mini 11 Settembre o di uno ancora più grande, non lo so. Ci sono certamente alcune debolezze anche su questo fronte.