I tatari di Crimea non accettano l’annessione da parte della Russia. La minoranza etnica che rappresenta circa il 12% della popolazione della penisola sul Mar Nero vuole organizzare un proprio referendum.
La questione dell’autodeterminazione sarà discussa al congresso nazionale fissato per il 29 marzo a Sinferopoli.
“Ci sono 300.000 tatari in Crimea. Siamo una minoranza rispetto a russi e ucraini, ma questa è la nostra terra, non abbiamo nessun altro posto al di là di Crimea – spiega Refat Chubarov, capo dell’assemblea dei tatari di Crimea – Ma nessuno ci ha chiesto, né prima del referendum, né prima dell’invasione delle truppe, un parere sul nostro futuro”.
Circa 5.000 tatari avrebbero già abbandonato la Crimea. Il governo della Repubblica autonoma ha chiesto loro di lasciare le terre occupate dopo il crollo dell’Unione sovietica, quando tornarono dopo aver subito le deportazioni staliniane. Terre di cui spesso non sono in grado di dimostrare la proprietà.