L’aggressione all’amministratore delegato della tv pubblica ucraina da parte degli ultranazionalisti di Svoboda provoca la prima manifestazione contro un partito del nuovo governo di Kiev.
I giovani di Maidan chiedono giustizia contro quello che definiscono un attacco fascista.
“Ci siamo indignati per l’aggressione contro i manifestanti a Maidan – sostiene il giornalista, Mustafa Nayyem – Perché dovremmo essare dalla parte di chi ha aggredito una persona? Bisogna rispettare la legge”.
Il deputato di Svoboda resosi protagonista dell’aggressione risponde così a chi lo accusa di aver fatto un regalo alla propaganda russa.
“Sono d’accordo sul fatto che la mia reazione è stata esagerata. Ma bisognava fare qualcosa per far dimettere quella persona immediatamente – sostiene Ihor Miroshnychenko – Per quanto riguarda la mia immunità parlamentare, non impedisce alle autorità di indagare su quanto accaduto. Quindi che indaghino pure su ciò che io e i miei colleghi abbiamo fatto”.
Il premier ucraino, Arseniy Yatseniuk, afferma che Svoboda pagherà nelle urne questi eccessi. Il leader del partito ultranazionalista, invece, condanna l’azione dei colleghi, aggiungendo però di condividerne le motivazioni.
“L’impressione è che quello che è accaduto sia la cosa peggiore che potesse capitare – responsabile temporaneo della Tv nazionale ucraina – Soprattutto quando si pensa che è accaduto nella sede della tv pubblica, nella capitale dell’Ucraina, nel momento in cui il Paese ha deciso di seguire i principi della democrazia e ha scelto il percorso europeo”.
Aleksandr Panteleymonov, amministratore delegato della tv pubblica, era stato aggredito martedì sera per aver trasmesso in diretta il discorso di Vladimir Putin sull’annessione della Crimea alla Federazione russa ed è stato costretto a firmare una lettera di dimissioni.