In Crimea è in corso il controverso referendum, che lunedì potrebbe essere seguito da sanzioni da parte di Stati Uniti ed Unione Europea. Dovrebbero arrivare entro un paio di giorni i risultati del voto sull’annessione della repubblica autonoma ucraina alla Russia, che ratificherebbe di fatto la presenza delle forze occupanti inviate da Mosca a fine febbraio.
Tra i primi a votare al referendum, ritenuto illegale dal governo centrale e che si svolge in assenza di osservatori dell’Osce, è stato Sergei Aksyonov,autoproclamatosi primo ministro della Crimea, leader del partito “Unità russa”, che fa eco a “Russia Unita” di Vladimir Putin. Un politico dal passato oscuro, si parla di legami con la criminalità.
“Potete vederlo, è un voto libero, le persone vengono al seggio liberamente, non ci sono problemi”, dice Aksyonov. “Personalmente non sento e non vedo pressioni”.
Il voto si svolge sotto gli occhi di numerose forze di sicurezza, tra cui migliaia di uomini armati spesso incappucciati, presenti da tre settimane in Crimea,probabilmente militari russi, milizie di autodifesa invece secondo le nuove autorità locali.