Sabato elettorale per i cittadini slovacchi che sono stati chiamati a scegliere il prossimo capo dello Stato. Poco più di 4 milioni gli aventi diritto nel Paese, membro dell’Unione Europea dal 2004. E’ ampiamente probabile il ballottaggio il 29 marzo.
L’attuale primo ministro Robert Fico punta alla presidenza. Quarantanove anni, ex comunista, ora nel partito “Direzione-Socialdemocrazia”, ha portato la Slovacchia nell’euro nel 2009. E’ dato al 35%.
“Politicamente sono completamente trasparente”, dice Fico. “La gente sa tutto di me, dove vivo, che auto guido o chi ho abbracciato all’aeroporto. La gente sa anche che lavoro duro e che a volte faccio errori perché capitano quando si fa questo lavoro”.
Il suo rivale è un novizio della politica, Andrej Kiska, 51 anni, ex imprenditore nel settore del credito al consumo e ora filantropo. Per lui il problema è la corruzione, cita lo scandalo “Gorilla”, che riguardò il precedente governo di centro-destra.
“La corruzione sta aumentando e il pesce puzza dalla testa. Nessun grande caso di corruzione, come Gorilla, è stato investigato fino alla fine”, sostiene Kiska.
In caso di vittoria di Fico, i socialdemocratici controllerebbero tutto: governo, parlamento e presidenza. Il capo dello Stato non ha molti poteri, ma il timore è che Fico li rafforzi, anche se lui ha negato che lo farà.