Il mistero della scomparsa del volo MH370 Kuala Lumpur-Pechino resta intatto e anche il miraggio di un miracolo si infrange. Ma nella capitale malese le persone comuni non rinunciano ad alimentare l’ultima fiamma di speranza per i familiari dei passeggeri del volo sparito dai radar nella notte tra venerdì e sabato scorso.
“Dobbiamo mantenere la speranza” dice un residente di Kuala Lumpur. “Se perdiamo la speranza non resta nessuno a dare appoggio alle famiglie dei passeggeri. Ciascuno deve contribuire a tener in vita la speranza”.
Le autorità malesi hanno esteso l’area di ricerca dei resti del velivolo difronte alla totale assenza di tracce dell’aereo nel tratto di mare a Sud del Vietnam finora battuto dalle pattuglie dei 9 Paesi che partecipano alle operazioni.
“Riguardo le tracce di greggio individuate dalla marina malese, dei campioni sono stati inviati al laboratorio analisi e il loro rapporto conferma che non si tratta del carburante di un aereo” ha comunicato il Direttore Generale dell’Aviazione Civile malese Azharuddin Abdul Rahman.
Parallelamente alle ricerche in mare procedono le indagini sulla lista dei 227 passeggeri – 12 i membri dell’equipaggio – ed in particolare sull’identità degli uomini imbarcatisi con due passaporti rubati nell’arco degli ultimi due anni. Le impronte digitali dei passeggeri sulla lista della Malaysia Airlines saranno ora confrontate con il database dell’Fbi.