A chi spetterà la supervisione delle banche europee e come e in quanto tempo sarà finanziato il fondo di risoluzione unico delle crisi bancarie? Continua il braccio di ferro tra Parlamento europeo e i 28 stati membri sull’Unione bancaria. I ministri delle finanze area euro riuniti a Bruxelles hanno discusso alla ricerca di un accordo da proporre in tempo per l’ultima sessione plenaria della legislatura a Strasburgo.
“Il Parlamento europeo deve capire che per gli stati membri è importante poter contare su alcuni aspetti nell’accordo intergovernativo” ha affermato il Presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem” Tra cui ad esempio: l’avvio o il finanziamento del fondo unico di risoluzione, o il suo utilizzo. Uno di questi elementi deve essere nell’accordo”.
Se il Parlamento Ue insiste sulla sorveglianza unica affidata alla Banca Centrale e sul finanziamento del fondo di risoluzione in tre anni, gli stati membri chiedono 10 anni di tempo e la sorveglianza in cogestione tra Bce e autorità nazionali. Il ministro delle finanze francese Moscovici l’accordo non va ridiscusso, ma implementato. “Non credo si debba discutere troppo sul fatto se sia il caso o meno di rifare l’accordo, che pure è stato votato dal Parlamento europeo lo scorso 18 dicembre” ha affermato Pierre Moscovici “Credo, invece, che vada migliorato anche tenendo conto delle osservazioni poste dal Parlamento, che a mio avviso possono rendere più efficace l’intero meccanismo”.
Al centro dell’Eurogruppo anche la Grecia. Ancora nessun accordo tra Atene e la Troika sullo sblocco di quasi 10 miliardi di euro in cambio di nuovi drastici provvedimenti. Tra cui figurano: nuove privatizzazioni nella sanità pubblica, nessun incremento al salario minimo e nuovi tagli al pubblico impiego.