“Per la vostra e la nostra libertà”. A Mosca ritornano gli slogan usati dai dissidenti sovietici contro l’invasione di Praga del 1968 per manifestare il sostegno dall’opposizione anti-Putin all’Ucraina.
La risposta della polizia russa non si è fatta attendere: 40 persone sono state fermate con l’accusa di “turbamento dell’ordine pubblico”.
Anche gli intellettuali si uniscono alla piazza. Euronews ha contatto telefonicamente lo scrittore, Boris Akunin: “Mi fa orrore questo folle tentativo che Vladimir Putin sta portando avanti di fronte a tutti noi. Rischia non solo di coinvolgere i 2 Paesi fratelli in un bagno di sangue. Ma penso, inoltre, che il nostro Paese pagherà un prezzo molto alto per uscire da questa situazione”.
“Questa storia è vecchia come il mondo – conclude l’autore di Gambetto turco – Approfittando dell’eco di una piccola guerra vittoriosa, Putin vuole attuare un giro di vite sui cittadini russi e distruggere l’opposizione. Ma penso che non avrà la sua vittoria e non otterrà nulla”.