Non si fermano le proteste in Venezuela contro il governo di Nicolás Maduro. Gli studenti universitari sono tornati a erigere barricate per le vie di Caracas. Chiedono le dimissioni del presidente ritenuto responsabile di violazioni dei diritti umani, repressione degli oppositori e crisi economica: dall’alta inflazione – che ha superato il 50% – alla carenza di beni di prima necessità, come il latte. I dimostranti hanno ostacolato la circolazione, bruciando pneumatici e immondizia.
Nicolás Maduro, che deve far fronte alla crisi più grave da quando è stato eletto nell’aprile scorso, è tornato a parlare di colpo di Stato: “Questa non è una protesta. Il Venezuela sta affrontando un colpo di Stato di natura fascista, una continua aggressione di stampo imperialista che vuole mettere fine alla rivoluzione e alla democrazia.”
A Caracas hanno sfilato di nuovo anche i sostenitori del presidente Nicolás Maduro. La strada verso la riconciliazione nazionale sembra lontana in un Venezuela che appare sempre più diviso.