Il robot scultore

2014-02-24 57

Fino ad oggi per fare la copia di una colonna corinzia come questa ci voleva il lavoro di un mese e mezzo di uno scultore. Adesso in una settimana questo robot modella la pietra, il robot è stato concepito dalla società francese Lithias. Una macchina capace di creare ogni sorta di sculture.

Per raggiungere il risultato bisogna prima di tutto scannerizzare l’opera che si vuole copiare, digitalizzarla in 3D per farla lavorare dal computer cioè ripararla. Come questa statua di Marte, Dio della guerra, col naso rotto.

Tappa successiva: programmare i bracci del robot al fine che riproducano in modo identico la scultura.

Questa è quella di un cane. E ‘ un lavoro di dettaglio, con la ricerca dei particolari che vengono scolpiti. Oggi il robot scultore serve a digitalizzare le opere del patrimonio artistico.

All’abbazia di Cluny è stata scelta questa tecnica per consentire al pubblico di scoprire le opere inaccessibili come questa copia di San Pietro il cui originale è in un museo negli Stati Uniti.

GHISLAIN MORET DE ROCHEPRISE, fondatore di Lithias: « Abbiamo una copia d’interesse museografico molto valida per il pubblico, visto che non si ha accesso all’originale che è dall’altra parte dell’Atlantico”.

Per raggiungere una tale perfezione la macchina non basta. La mano dell’uomo resta indispensabile. Peraltro lo scultore interviene sempre dopo la sgrezzatura del robot. Solo lui è capace di dare vita all’opera d’arte.

CEDRIC COURTOIS, scultore:
« Le parti vibranti di un volto, sono gli angoli e le cavità. Di fatto io aggiungo la parte sensuale alla pietra, tutto qui”.

Non solo i musei si impadroniscono di questa tecnologia. Quelli che possono permettersela ottengono cosi’ una replica di un vaso ornamentale o di una statua ad un costo che va dai 6 mila ai 10 mila euro.