Finiti i Giochi di Sochi, arrivano a Mosca le condanne per gli oppositori e una nuova ondata di arresti.
Più miti del previsto, tuttavia, le pene pronunciate a carico delle 8 persone condannate venerdì per disordini e violenze contro le forze dell’ordine, durante una manifestazione anti-Putin del maggio 2012.
Mentre l’accusa richiedeva fra i 5 e i 6 anni, sette di loro sono stati condannati a pene fra i due e mezzo e i quattro e uno ha ottenuto la condizionale.
Congelato durante i Giochi di Sochi, il verdetto è stato salutato dal fermo di un centinaio di manifestanti che si erano radunati all’esterno del tribunale, intonando slogan anche in favore di Maidan.
In attesa di nuovi e già annunciati assembramenti, a sfilare a Mosca anche l’attivista per i diritti umani Lyudmila Alexeyeva, Alexei Navalny e alcune esponenti delle Pussy Riot.
Considerate emblematiche dagli oppositori di Putin, le condanne si riferiscono ai violenti disordini scoppiati alla vigilia della sua terza investitura alla presidenza.