Se Enrico Letta è noto ed apprezzato dalle sfere europee, Matteo Renzi è ancora un illustre sconosciuto. Bruxelles osserva con curiosità la crisi politica italiana.
Appena quindici giorni fa, l’ex premier italiano Enrico Letta era giunto a Bruxelles per preparare il semestre di presidenza italiana, al via a luglio, un semestre particolare in cui si dovranno rinnovare tutte le alte cariche dell’Unione europea, spiega Marco Incerti del Ceps, il Centro per gli Studi politici europei: “Ci sarebbe voluto anche una forza polica che agisse per negoziare tra i diversi capi di stato e di governo al fine di scegliere i candidati migliori. Renzi arriverebbe sulla scena, nel caso in cui fosse lui ad essere nominato Primo ministro, con poca conoscenza dei suoi colleghi ed essendo poco conosciuto dai suoi colleghi, cosa che non gioca in suo favore”
Mentre l’Italia sta uscendo lentamente dal tunnel della recessione, Matteo Renzi vuole riformare il mercato del lavoro, e chiede a Bruxelles piu’ flessibilità nei vincoli europei per poter investire.
Ma non è cosi’ facile spiega James Fontanella-Khan, del Financial Times: “Il mio sospetto è che Renzi sia bravo a parlare, un po’ come lo era Sarkozy, o un po’ come Hollande, che diventato presidente francese, diceva “andro’ a Bruxelles a rinegoziare”. Ma la realtà è un ‘altra. Sappiamo che è una lotta di potere, che la Germania ha un ruolo importante, e Renzi non puo’ venire qui e riscrivere tutto”.