Il malcontento dei bosniaci contro la disoccupazione e la corruzione arriva davanti alla sede del governo a Sarajevo. I manifestanti hanno chiesto le dimissioni del primo ministro della Federazione di Bosnia Erzegovina, Nermin Niksic, invitandolo a seguire l’esempio di cinque dirigenti regionali dell’entità croato-musulmana.
I manifestanti sono scesi in strada anche in diverse altre città tra cui Mostar e Tuzla. “La gente è infelice, non abbiamo diritti, non abbiamo posti di lavoro”, dice un lavoratore in esubero. “Ci sono 600 mila disoccupati in questo Paese, 700 mila persone vivono al di sotto della soglia della povertà, la gente non ha nulla da mangiare”.
ll partito del premier, socialdemocratico, ha presentato un emendamento alla legge per permettere lo svolgimento di elezioni otto mesi della data prevista.
Le manifestazioni in corso da una settimana e iniziate a Tuzla sono provocate da una grave situazione economica e finora erano rimaste sopite per l’intervento finanziario dell’FMI.