Un legame a doppio filo tra la mafia americana e la ‘Ndrangheta è stato scoperto da un’operazione congiunta di Italia e Stati Uniti.
Il clan Gambino e le cosche della Calabria ionica volevano costruire un nuovo canale per il traffico di droga e armi dal Sudamerica al porto calabrese di Gioia Tauro. Arrestate 26 persone in Italia e a New York, tra cui i boss Francesco Ursino e Giovanni Morabito.
“Usando tecniche come agenti sotto copertura e intercettazioni autorizzate dalla giustizia”, affermato il procuratore statunitense Marshall Miller, “le forze dell’ordine statunitensi e italiane hanno accertato che la ‘ndrangheta puntava a trafficare narcotici letali a livello internazionale, tentando di costruire un ponte di criminalità e corruzione tra il Sudamerica e l’Italia e New York”.
L’indagine è durata due anni e determinante è stato il lavoro di un infiltrato nella famiglia Gambino, detto “Johnny l’americano”. Gli inquirenti hanno sottolineato che la gestione del traffico internazionale di droga ormai è appannaggio della ‘ndrangheta che ha sostituito Cosa Nostra nei rapporti con i mafiosi americani.