Mille e duecento persone sono state evacuate dai quartieri ribelli di Homs in quattro giorni. Lo ha reso possibile la tregua negoziata tra l’Onu e il regime siriano. Una tregua appesa a un filo, più volte violata, ma prorogata fino a mercoledì sera. Homs era sotto assedio dal giugno 2012.
Se a Homs rimane aperto il corridoio umanitario, l’aviazione di Bashar Al Assad ha colpito la città di Mleha, a est della capitale Damasco. Per l’opposizione la situazione sul campo stride con la seconda sessione dei negoziati di pace ripresa lunedì a Ginevra:
“Non è accettabile -dice il portavoce della Coalizione Nazionale – che il regime invii la propria delegazione a parlare di pace mentre sta uccidendo la nostra gente in Siria. Questo deve finire. Chiediamo alla comunità internazionale di fare qualcosa”.
Regime e opposizione si accusano a vicenda per le violenze. L’attacco di estremisti islamici, domenica, a un villaggio di Alauiti, gruppo religioso cui appartiene Bashar Al Assad, è servito