Raggiunto l'obiettivo Rsa, la partita si gioca ora per il destino dell'Ospedale Sacra Famiglia di Novafeltria. Lunedì 4 febbraio, presso il Municipio di Novafeltria, si sono riuniti il Consigliere Regionale Roberto Piva, i sindaci e gli Assessori dei sette comuni dell'Alta Valmarecchia. "Non c'è nessuna black list degli ospedali", puntualizza Roberto Piva. E' un processo di riorganizzazione della sanità, per renderla più efficace e moderna, con un nuovo approccio nei confronti del paziente. Il pericolo di depotenziamento per il Sacra Famiglia però c'è. Tiziano Carradori, direttore generale della sanità regionale, lo ha inserito tra i 25 nosocomi della regione destinati a diventare delle "strutture di comunità". Luoghi di ricovero per pazienti con malattie non acute, assistiti da personale infermieristico, senza una presenza medica continuativa. I sindaci dei sette comuni dell'Alta Valmarecchia fanno quadrato contro un depotenziamento che non può essere affrontato, considerando l'ampia utenza servita - circa il 40 % di tutto il territorio della Provincia - e la sua lontananza dall'Infermi di Rimini. Il sindaco Lorenzo Marani è irremovibile, al motto di "Abbiamo già dato": l'Ospedale di Novafeltria non deve subire ulteriori modifiche. Marani cita Tonini, l'ex direttore generale dell'Ausl di Rimini, che aveva definito l'assetto attuale "una situazione ottimale di funzionamento per le sue caratteristiche e per l'utenza servita". Un assetto che ha già portato a delle limitazioni mal digerite dalla cittadinanza. La partita è dunque tutta da giocare. Il Consigliere Piva rassicura. Per la risoluzione della vicenda legata all'Rsa, è stata decisiva la collaborazione tra regione ed enti locali. Una collaborazione che non diventerà ostilità relativamente al futuro del Sacra Famiglia di Novafeltria. "E' sempre un lavoro da fare assieme, nessun uno contro uno", conferma Piva. Tempi comunque lunghi, perchè prima dovrà andare a regime l'importante riforma dell'Ausl Unica Romagna.