Gli attivisti di Greenpeace hanno inscenato una manifestazione davanti alla statua della libertà, monumento simbolo di Budapest, per protestare contro l’ampliamento della centrale nucleare di Paks.
In base all’accordo stretto alcune settimane fa con Mosca, il governo ungherese riceverà un prestito trentennale di dieci miliardi di euro per costruire due nuovi reattori.
Una decisione sbagliata, lamenta la portavoce dell’associazione ambientalista, Brigitta Bozsó: “Non potremo beneficiare delle opportunità offerte dalle risorse rinnovabili – afferma – se il governo si lega le mani con un investimento tanto importante, che avrà anche l’effetto di appesantire il paese con un debito difficile da ripagare”.
L’accordo ha fatto insorgere anche l’opposizione, che però non critica la scelta della Russia come partner, bensì il fatto che il governo non chiami i cittadini a esprimersi con un referendum. Il voto in Parlamento è previsto per giovedì.
La corrispondente di euronews, Andrea Hajagos, sottolinea che “la commissione parlamentare competente ha già avviato il dibattito sul disegno di legge”.