Uno studente russo ha ucciso due persone, ferito un agente di polizia e preso in ostaggio 24 suoi compagni in un liceo a nord di Mosca.
Sergey Gordeev, 15 anni, armato di due fucili, ha aggredito un agente all’ingresso, poi si è diretto verso l’aula di biologia e ha ucciso il suo insegnante di geografia. All’arrivo della polizia, ha ricominciato a sparare, colpendo due agenti: uno è rimasto ucciso, l’altro è stato ferito al petto.
“Seguivamo la lezione di russo, quando è entrato in classe il vice preside – ricorda una studentessa – Ci ha detto di rimanere in classe e restare seduti. Successivamente ci hanno portato fuori”.
Secondo alcuni media russi, Serghei voleva diplomarsi con il massimo dei voti, ma l’insegnante di geografia non lo avrebbe aiutato a conquistare questo risultato. Viene descritto come uno studente modello. Il mese scorso è entrato tra i primi dieci vincitori delle Olimpiadi studentesche.
Centinaia di genitori sono accorsi all’esterno dell’edificio, una madre ha letto di fronte alle telecamere il messaggio inviatole dalla figlia nel momento dell’assalto: “Mamma, salvami. Gordeev ha un fucile. Siamo a scuola. Sta sparando. Mamma, salvami, non è uno scherzo”.
I fucili appartengono al padre di Gordeev. Lo stesso che ha convinto il figlio ad arrendersi. Il blitz della polizia russa – che ha attivato un meccanismo di allarme immediato dopo Beslan – è stato rapidissimo.