Contro eventuali emergenze idriche, la Provincia di Rimini lancia una nuova sperimentazione. Obiettivo, potenziare la capacità ricettiva delle falde idriche del fiume Marecchia e quindi incrementare la quantità di acqua immagazzinata da utilizzare in caso di necessità. La sperimentazione, biennale, riguarderà la vecchia cava "In.Cal System", situata lungo il fiume Marecchia, al confine tra Rimini e Santarcangelo.
Nello specifico, attraverso il canale dei Mulini gestito dal Consorzio di Bonifica della Romagna, verrà fatto defluire un volume di acqua stimato all'interno del lago. I tecnici terranno monitorato l'andamento dei livelli piezometrici dei pozzi e dei piezometri presenti a valle. In questo modo aumenterà la capacità ricettiva delle falde idriche del Marecchia, seconda riserva idrica dopo la diga di Ridracoli. Il 2013 è stato ricco di precipitazioni sul nostro territorio; l'anno prima, nonostante il nevone, a causa di una stagione particolarmente povera di precipitazioni e di un estate dai connotati africani - la più calda dopo quella del 2003 - il nostro territorio visse una grande emergenza. L'obiettivo della sperimentazione è quindi evitare che situazioni analoghe possano ripetersi.
"Condividiamo la filosofia di questo intervento sperimentale" - commenta l'assessore all'Ambiente della Provincia di Rimini, Stefania Sabba - "misureremo sul campo l'efficacia di questo strumento che, vista anche la particolare connotazione socio-economica, mira a dare risposte significative a problemi che hanno incidenza profonda per il territorio riminese".