La Thailandia si avvicina al voto con l’opposizione sempre decisa a bloccarlo, e i timori di nuovi scontri.
Anche oggi i manifestanti sono scesi in piazza a Bangkok sfidando le autorità, e promettono di tornare a farlo anche domenica, in occasione dell’apertura dei seggi.
I manifestanti continuano a chiedere l’istituzione di un “consiglio del popolo” che approvi riforme anti-corruzione e riformi il sistema politico, prima di tornare al voto.
Così come chiedono le dimissioni della premier Yingluck Shinawatra, che con queste elezioni cerca legittimità.
A Bangkok – e in altre province limitrofe – resta lo stato di emergenza decretato per cercare di arginare le violenze che hanno segnato la protesta in atto ormai da mesi nel Paese asiatico, con una decina di morti e centinaia di feriti.