Erdogan fa un passo indietro. Il premier turco si è detto disposto a congelare una parte del disegno di legge che riguarda la riforma del sistema giudiziario volta a mettere la magistratura sotto il controllo del ministero della Giustizia, quindi della politica.
Il progetto è stato in parte bloccato dopo la visita di Erdogan a Bruxelles ma il premier smentisce seccamente che l’Unione europea gli abbia imposto uno stop: “Dicono che abbiamo ricevuto ordini da qualcuno. Scusate, ma Tayyip Erdogan non agisce in base a degli ordini. Voglio che lo sappiate”
Il progetto di riforma nasce dopo che il procuratore Muammer Akkas aveva spiccato trenta mandati di cattura, tra i quali sembra figurasse quello per il figlio del premier Erdogan, coinvolto nelle indagini anti-corruzione.
“La crisi dovuta alla modifica del sistema giudiziario – dice il corrispondente di euronews da Istanbul – per ora è rimandata. Dopo che i partiti di governo e d’opposizione si sno messi d’accordo nel congelare un importante emendamento, l’opzione di una modifica costituzionale è di nuovo in agenda”.