L’Iran non parteciperà a Ginevra II. Il Segretario generale dell’Onu ha ritirato l’invito a Teheran per prendere parte alla conferenza di pace sulla Siria. La decisione, dopo che il Paese si è rifiutato di accettare ogni “precondizione” per poter partecipare. E la condizione era accettare la dichiarazione Ginevra I che implicava l’uscita di scena di Bashar Al Assad.
“Il Segretario generale è deluso dalle ultime dichiarazioni dell’Iran -spiega il portavoce dell’Onu – che non corrispondono agli impegni presi. Ban Ki Moon continua a spingere l’Iran affinché si unisca alla posizione comune dietro al Ginevra II e ha deciso che l’incontro di un giorno a Montreaux si terrà senza la partecipazione dell’Iran”.
Conferma la sua partecipazione invece l’opposizione siriana, che aveva deciso di boicottare i lavori e che ora è soddisfatta per il cambio di rotta delle Nazioni Unite. Un membro del Comitato:
“L’Iran non ha soddisfatto i requisiti minimi per la sua partecipazione e noi ringraziamo il Segretario generale per aver accettato la lettera scritta dal capo della Coalizione Nazionale Ahmed al Jerba a questo proposito”.
06 Meeting Assad with Iranian Foreign Minister
L’Iran ha risposto picche alla richiesta di un sostegno esplicito al comunicato “Ginevra 1”. Ma la retromarcia dell’Onu potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio secondo l’analista politico Paul Morcos:
“La situazione siriana non puo’ ristabilirsi senza il contributo di tutte le parti in causa e l’Iran è un attore fondamentale in questa crisi, che lo si voglia o no”.
L’Iran è il più forte alleato regionale di Assad e ha fornito al regime consiglieri, denaro e materiale dall’inizo della crisi, nel 2011.