Ariel Sharon. Una personalità controversa che lascia un segno nella storia. Non solo d'Israele

2014-01-11 5

Luis Carballo, euronews: “Miguel Ángel Moratinos è un esperto dei negoziati tra palestinesi e israeliani. Per 7 anni è stato inviato speciale dell’Unione europea per il Medio Oriente. Ha vissuto in prima persona tutte le fasi del processo di pace, con i suoi alti e bassi, incontrando i principali protagonisti. Signor Moratinos grazie per essere qui a Euronews. So che parlare di un personaggio controverso come Ariel Sharon è sempre difficile. Secondo lei in che modo le decisioni di Sharon sia sul piano militare che su quello politico hanno in qualche modo inciso sull’attuale situazione in Israele?”

Miguel Ángel Moratinos: “Si tratta di una figura controversa, come lei stesso ha sottolineato, sarà la storia a giudicarlo ad esempio i casi dei campi profughi palestinesi in Libano di Sabra e Shatila. Nessuno può dimenticare il massacro avvenuto nel 1982. Non è sempre stato a favore di negoziati avviati dopo gli Accordi di Oslo, appogiando l’espansione degli insediamenti e provocando con il suo arrivo sul Monte del Tempio l’inizio della seconda Intifada. Quando ha assunto la carica di Primo Ministro ha iniziato ad appoggiare gli accordi di pace.”

euronews: “La sua morte segna la fine di un’era? Era uno di quei leader israeliani forgiati dalla guerra.”

Miguel Ángel Moratinos: “Spero! Finora, quasi tutti i primi ministri sono passati dall’esercito e dalle forze israeliane. Era un segnale di sicurezza, un sentimento che continua a dominare nella politica israeliana. Si è vero, con la scomparsa di Ariel Sharon inizia una nuova pagina.”

euronews: “Come è stato Ariel Sharon al tavolo delle trattative?”

Miguel Ángel Moratinos: “Aveva una doppia personalità. Quando l’ho incontrato era sempre cordiale. Mi ricordo che mi ha ricevuto in modo molto caloroso nella sua fattoria nei pressi di Gaza. Un’atmosfera rilassata e amichevole. E poi era un uomo molto energico che ha preso decisioni davvero difficili.”

euronews: “Sharon è considerato il fondatore del movimento dei coloni nei territori occupati. Ma, come Primo Ministro poi ha fatto una mossa sorprendente dimostrando che la colonizzazione non è un processo irreversibile con il ritiro da Gaza. Una grande contraddizione, o una desisione strategica.”

Miguel Ángel Moratinos: “E’ successo a molti politici israeliani. Quando si assumono responsabilità politiche, come nel caso di Yitzhak Rabin, Golda Meir o Ben Gurion; è sempre necessario trovare soluzioni, e Ariel Sharon ha cercato soluzioni. Giuste o sbagliate. È vero anche che questo non è sempre il modo migliore, perché per esempio, ha rifiutato di stringere la mano al presidente Arafat, e ha rifiutato il compromesso ma ha proposto il ritiro dei coloni da Gaza. Ha preso soluzioni in modo unilaterale. Non ha mai trovato alcun accordo con l’Autorità nazionale palestinese (Anp), ecco perchè resta il dubbio: voleva davvero un accordo su uno stato palestinese che vivesse in pace a fianco di Israele?”

euronews: “Grazie mille per essere stato con noi a Euonews.”