Chi sperava in un regalo di Natale per il mercato del lavoro statunitense ha visto le proprie speranze gelate.
Letteralmente. Perché, anche a causa delle condizioni atmosferiche e delle temperature rigide, i nuovi contratti, a dicembre, si sono fermati a 74mila.
A dirlo gli ultimi dati del Dipartimento del Lavoro, i quali, pur rivedendo al rialzo di 38mila unità il numero di nuove buste paga a novembre, certifica un crollo delle assunzioni il mese scorso al livello più basso da quasi tre anni.
Spiazzati gli analisti, che alla vigilia pronosticavano 196mila posti di lavoro in più e disoccupazione ferma al 7%.
Ed ecco la seconda sorpresa: il tasso, tenuto sotto stretta osservazione dalla Federal Reserve, è sceso al 6,7%.
Siamo ai minimi dal lontano 2008 ma, osservano gli esperti, difficilmente il prossimo capo della Fed Janet Yellen lo prenderà a pretesto per stringere le redini della politica monetaria.
La flessione è in parte dovuta al calo della partecipazione alla forza lavoro al 62,8%: difficile parlare di ripresa se la bassa disoccupazione è dovuta solo a chi va in pensione o, peggio, smette di cercare lavoro.