Coinvolgimento dell'Ue nella Repubblica Centrafricana

2014-01-10 4

Pierre, da Parigi: “All’inizio di dicembre, la Francia lanciava l’operazione Sangaris nella Repubblica Centrafricana, ma può farcela da sola? Un intervento militare europeo è auspicabile nel quadro della politica di difesa e di sicurezza comune?”

Arnaud Danjean, deputato europeo e presidente della sotto-commissione “Sicurezza e difesa” al Parlamento europeo: “Sul primo punto, bisogna precisare che la Francia non ha mai avuto l’ambizione di riuscire in questa operazione da sola: piuttosto, si è impegnata a sostegno delle forze africane che sono già sul terreno e che speriamo continuino ad affluire in Centrafrica. La Francia quindi non è sola, è a fianco delle forze africane ed è questo il senso del mandato che ha ricevuto dall’Onu.

Non si tratta di un’operazione solitaria della Francia, anche se erroneamente è stata data questa impressione. Detto questo, ci si può chiedere se le forze francesi sul campo siano sufficenti; e se lo siano le forze internazionali, quelle africane. Su questo punto, è lecito avere dei dubbi. Mettere in sicurezza, interporsi, disarmare in un contesto anarchico come quello nella Repubblica Centrafricana è un compito che può richiedere tempi lunghi e molti sforzi. E’ lecito dubitare che il contingente francese di 1.600 uomini sia sufficente.

Riguardo la seconda parte della domanda, quella sul coinvolgimento europeo, devo ammettere che anche qui ci sono dei dubbi. Molti paesi europei credono che la crisi in Centrafrica non sia prioritaria dal punto di vista strategico, militare. Sebbene tutti siano scioccati per il numero delle vittime e i rischi umanitari, diversi paesi europei non contemplano alcuna operazione militare nella Repubblica Centrafricana. Quindi dubito che si impegneranno a fondo. Ci potrà essere forse una missione europea, in nome della politica di sicurezza e di difesa comune. Ma i il mandato di questa missione e gli effettivi che potranno essere dispiegati sono aspetti che restano molto vaghi al momento e pertanto dubito che un contributo europeo sia decisivo a risolvere la crisi in Centrafrica”.

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