Anno nuovo, tassi di interesse vecchi. Nel suo primo vertice di questo 2014 la Banca centrale europea lascia immutato il costo del denaro ai livelli attuali, già ai minimi storici: 0,25% il tasso principale di riferimento, 0,75% quello marginale e zero quello sui depositi.
Rispettate le previsioni della vigilia: il comitato esecutivo presieduto da Mario Draghi ha optato per la prudenza, nonostante un nuovo calo dell’inflazione a dicembre (-0,8%) che potrebbe pesare sulla ripresa.
Chi non ha di questi problemi è la Gran Bretagna, locomotiva europea con un 3% di crescita annualizzata.
Anche la Banca d’Inghilterra ha lasciato fermi i tassi d’interesse allo 0,5%, confermando il programma di allentamento monetario.
Il problema, semmai, è che la disoccupazione sta calando troppo in fretta, con i mercati che reclamano più garanzie per tassi bassi ancora a lungo.