Romeni e bulgari liberi di lavorare in tutta l’Unione Europea da questo primo dell’anno, tra i timori di Regno Unito e Germania. Sette anni dopo l’adesione, possono recarsi senza controlli in tutti gli Stati membri. Finora potevano accedere a 17, tra cui l’Italia.
Tra i 9 Paesi che mancavano ci sono Regno Unito e Germania dove da mesi alcuni parlano di una futura invasione di lavoratori romeni e bulgari.
“Credo che sia più che altro un gioco politico, direi, o un modo per esagerare le cose. Non credo che i romeni invaderanno l’Inghilterra”, sostiene Damian Draghici, consigliere del premier romeno.
Secondo un’agenzia per il lavoro romena la domanda da parte dei datori inglesi è aumentata mentre l’offerta – ossia i lavoratori romeni – è diminuita. Ridimensiona il fenomeno anche il gestore di una linea di autobus. “La maggior parte delle persone che vuole lavorare all’estero è già lì. Ci aspettiamo che con l’apertura del mercato le prenotazioni aumentino forse del 10 per cento”, dice Mihai Fertig.
Anche in Regno Unito c‘è chi ritiene che i timori siano esagerati. Il presidente della commissione parlamentare sull’immigrazione, il laburista Vaz, spiega che durante una visita in Romania e Bulgaria con difficoltà aveva trovato persone che volessero emigrare.
“Credo che dobbiamo trovare una strategia per rispondere alla questione della libertà di movimento e alle restrizioni all’ingresso nel Regno Unito per lavoro”, sostiene Vaz. “E se non lo facciamo avremo più situazioni drammatiche e critiche nei prossimi anni”.
Per Vaz romeni e bulgari hanno solo voglia di lavorare e non di approfittare del sistema sociale straniero, come ritengono altri britannici. Anzi, sostiene, grazie all’immigrazione a guadagnarci sarà il Tesoro.