Neanche “Il drago delle nevi” è riuscito a salvare l’equipaggio dell’Akademik Shokalskiy, la nave di ricerca russa intrappolata dalla notte della vigilia di Natale in Antartide.
La rompighiaccio cinese “Snow dragon” ha dovuto infatti fare marcia indietro, a circa sei miglia e mezzo dall’obiettivo, per evitare di rimanere essa stessa bloccata.
Il battello si trova a un centinaio di miglia a est dalla base francese Dumont d’Urville.
Adesso le speranze sono rivolte verso l’Aurora Australis, una rompighiaccio australiana che tuttavia non potrà raggiungere l’Akademik Shokalskiy prima di domenica sera.
A bordo si trovano 74 persone, tra scienziati, turisti e membri dell’equipaggio. La maggior parte sono australiani e russi. Due gli italiani: Umberto Binetti, 26 anni, biologo laureato a Pisa, che lavora in Gran Bretagna e Andrea Torti, microbiologo ed ecologista laureato a Pavia, che vive in Danimarca.
La nave era partita il 28 novembre dalla Nuova Zelanda per commemorare il 100esimo anniversario della spedizione in Antartide dell’esploratore Douglas Mawson.