Si stringe il giro di vite delle autorità egiziane contro i Fratelli musulmani dopo l’attentato di giovedì contro un autobus di civili al Cairo. Cinque persone sono rimaste ferite, una gravemente.
Gli arresti sono saliti a 38 all’indomani della decisione di inserire il gruppo nella lista delle organizzazioni terroristiche per un precedente attacco con 15 morti a Mansura.
“Lo hanno fatto per impedirci di partecipare al referendum. Non abbiamo paura. Parteciperemo. Continueremo anche a uscire per le strade e a prendere gli autobus. Non possono intimorirci in questo modo”.
Per i Fratelli Musulmani la decisione di inserire il gruppo tra le organizazzioni terroristiche non ha valore, perché non c‘è stata una delibera legale. La portavoce del gruppo Donne contro il putch militare:
“Le accuse di terrorismo contro i Fratelli Musulmani non sono state confermate. Questa decisione è stata presa troppo rapidamente. Non c‘è stata una sentenza ufficiale. Allo stesso tempo le esplosioni che il governo attribuisce ai Fratelli Musulmani sono state perpetrate da altri gruppi”.
Da mercoledì, secondo una legge anti-terrorista del ’92, i Fratelli Musulmani non possono manifestare, il giornale del movimento è stato bandito, come il partito politico che ha vinto tutte le elezioni del post Mubarak.