Erdogan e la teoria del complotto per screditarlo

2013-12-26 20

Il terremoto che ha colpito il governo fa gridare a Recep Tayyip Erdogan al complotto. Il premier denuncia un complotto internazionale per screditarlo.

Su questo aspetto, a Istanbul Euronews ha sentito il parere di Riva Kastoryano, dell’istituto di Scienze Politiche di Parigi: “Lo trovo divertente, irrilevante, inutile. In questo modo ci si mostra come vittime. Con queste affermazioni il governo vuole dare l’impressione di non avere fatto nulla, i ministri non hanno fatto nulla di sbagliato. Quando parlano di Israele, o degli Stati Uniti, si mostrano come vittime. In Europa questo non è accettabile. Dal punto di vista della politica interna, cercano elementi validi che abbiano un impatto su chi ha totale fiducia in loro, su chi ha votato per loro. Perché l’obiettivo sono le elezioni amministrative. Ci aspettiamo molto dal sistema giudiziario – dice rispondendo a una domanda su questo tema -. Se dovessero esserci pressioni, la situazione in Turchia sarebbe terribile”.

Una componente dell’attuale situazione è la faida interna tra Erdogan e l’influente predicatore turco Fethullah Gulen, in esilio volontario negli Stati Uniti, un tempo sostenitore del premier. “Sono d’accordo in parte con il primo ministro ma voglio anche aggiungere che prima o poi dovrà fare i conti con i cambiamenti che ha apportato – dice un residente di Istanbul -. Vale a dire che la polizia e il sistema giudiziario di oggi sono quelli che lui ha creato, dunque non dovrebbe lamentarsi. Ora abbiamo due opzioni: l’AKP o il “Movimento” di Fetullah Gulen. Ma noi vogliamo una terza opzione. Non vogliamo nessuno dei due. C‘è una lotta di potere in corso, ma non ne vogliamo fare parte”.

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