Dieci giorni di ininterrotti bombardamenti a tappeto su Aleppo. La città-martire è diventata simbolo della guerra civile siriana. Aleppo è strategica per il controllo delle regioni settentrionali del Paese. Da quando il regime di Bashar al Assad ha accettato la distruzione dei propri arsenali chimici da parte della comunità internazionale la stessa sembra aver diminuito la pressione su Damasco. È vero che pare che i lealisti non usino armi chimiche contro i ribelli, ma sembra ormai dimostrato da testimoni oculari che gli aerei del regime scaricano in modo indistinto barili-bomba su zone abitate. Finora sembra che solo una minima parte delle vittime di Aleppo siano combattenti. La maggior parte sono civili. Una strage che spinto i ribelli a dire che, se le operazioni non si fermano, non parteciperanno ai colloqui di pace il 22 gennaio a Ginevra.