L’oscar alla carriera lo vinse solo nel 2003 avendo avuto la prima nomination nel 1962 col mitico film Lawrence d’Arabia. Nato il 2 agosto 1932 in Irlanda, a Connemara, Peter O’Toole aveva iniziato la carriera in teatro nella prestigiosa cornice shakespeariana dell’ “Old Vic” di Londra.
Peter O’Toole, attore:
“Sono stato sempre un testimonial ma mai un premiato, non avevo avuto il mio oscar e adesso ce l’ho fino alla morte. Ci tengo che l’Academy sappia che sono lieto di avere avuto questo riconoscimento. La magia del cinema mi estasiava da bambino. Devo ammettere che il cinema mi affascina anche adesso”.
Fra le immagini immortali della storia del cinema ci sono gli occhi blu di Peter O’Toole incorniciati dalla kefia in “Lawrence d’Arabia”. Era stato il suo grande exploit che poi lo avrebbe comunque portato a vincere grandi premi con altri film, Golden Globe, i Bafta, gli Emmy.
Peter O’Toole, attore:
“Quando disponi di un grande copione, di un bel soggetto, di un’ottima sceneggiatura nasce questa straordinaria alchimia, guardi l’inchiostro sulla pagina e l’inchiostro ti entra negli occhi e nella mente e poi riesce dalla tua bocca. Ho affrontato sempre ottimi testi che vivevano sulla pagina che toccano un’attore nella sua sensibilità”.
Novanta titoli di spettacoli cinematografici o televisivi,
l’hanno portato ad essere re, (“Il leone d’inverno”) insegnante (“Goodbye, Mr. Chips’‘), regista megalomane (“Professione pericolo”). L’ultimo suo lavoro cinematografico e’ di quest’estate “The Whole World at Our Feet” con Armand Assante.
Come gli altri grandi ha lasciato le sue impronte al Chinese Theatre Hollywood.