A Ginevra è stato raggiunto l’accordo sul nucleare iraniano. L’intesa, secondo l’Alta rappresentante europea per la politica estera e di difesa Catherine Ashton crea il quadro per una soluzione definitiva della questione dell’uso dell’energia atomica da parte di Teheran.
L’accordo è stato raggiunto dopo una maratona negoziale fra la delegazione iraniana e i capi diplomazia dei 5 membri permanenti del consiglio di sicurezza dell’Onu più la Germania.
Fra i punti salienti, l’accesso, per Teheran, all’equivalente di 3 miliardi di euro di crediti bloccati all’estero e un alleggerimento della sanzioni, soprattutto per quanto riguarda l’oro, i prodotti petrolchimici e automobilistici.
La contropartita è la riduzione del programma di arricchimento dell’uranio da parte di Teheran.
Si parla della distruzione del 20% dello stock di uranio arricchito e dell’impegno, in futuro, a non arricchire combustibile fissile oltre il 5% e a non installare altre centrifughe per l’arricchimento.
Il presidente degli Stati uniti Barack Obama ha dichiarato:
“ Oggi la diplomazia inizia il cammino verso un mondo più sicuro – un futuro in cui potremo verificare che il programma nucleare iraniano è pacifico, e che non potrà essere usato per costruire un’arma atomica. Per la prima volta in quasi un decennio, abbiamo fermato i progressi iraniani in questo settore e gli elementi fondamentali del programma nucleare di Teheran verranno monitorati. L’Iran si è impegnato a non superare un determinato livello di arricchimento, e a neutralizzare parte della propria scorta di combustibile”.
Anche per gli iraniani, l’accordo è importante ed è solo un primo passo, passo che apre comunque nuovi orizzonti.
Nell’intesa, secondo Teheran, ci sarebbe il riconoscimento ufficiale del programma di arricchimento iraniano dell’uranio. Ma su questo c‘è confusione perché gli Stati uniti, invece, hanno smentito tale aspetto.