La diplomazia europea vive in queste ore momenti di grande imbarazzo, davanti la decisione di Kiev di sospendere i preparativi per l’accordo di partenariato con l’Unione europea.
L’annuncio di Kiev arriva come una doccia fredda per la presidenza lituana che su questo accordo aveva basato il proprio semestre a capo dell’Unione. “Dobbiamo fare chiarezza. Non intendo saltare a nessuna conclusione affrettata. Prenderemo una decisione soltanto dopo aver chiarito tutta la situazione” afferma Linas Linkevicius, Ministro degli esteri lituano, che alla domanda se l’Ucraina firmerà l’accordo il ministro degli esteri lituano risponde Linkevicius risponde: “Onestamente non lo so, Se è vero quello che è stato detto, se la posizione del paese è davvero questa. Beh, significa che non ci sarà nessuna firma. E se non c‘è ora, non so quando sarà possibile”.
Secondo Steven Blockmans, del centro per gli studi politici europei, un cambiamento è possibile, ma soltanto con l’arrivo di un nuovo presidente:“Yanukovich e il suo governo non hanno dato prova fino a ora di essere davvero interessati alla firma dell’accordo di associazione così come a relazioni future con l’Unione. Relazioni produttive tra le due parti possono essere assicurate solo da un diverso presidente e un diverso governo”.
Nell’aria ormai da settimane, la decisione di Kiev sembra confermare i sospetti di quanti credono che l’Ucraina sia più interessata a rafforzare i legami economici con Mosca-entrando magari a far parte dell’unione doganale proposta da Putin- piuttosto che avvicinarsi a Bruxelles.