La ripresa è a portata di mano. Il governo greco ne è convinto, tanto da metterlo nero su bianco nel bilancio presentato al Parlamento.
Il 2014, secondo la bozza, sarà l’anno magico: la disoccupazione sotto il 25%, il titanico debito pubblico in contrazione e l’economia, trainata dal turismo, di nuovo in espansione dello 0,6%.
Basta tagli al settore pubblico, dicono da Atene, privatizzazioni e lotta all’evasione fiscale sosterranno le entrate.
“I cittadini stanno facendo e hanno fatto enormi sacrifici sia in termini di aggiustamento fiscale che in termini di qualità della vita”, ha detto il vice ministro delle Finanze greco Christos Staikouras.
“A partire da quest’anno tali sacrifici hanno cominciato a lasciare un’impronta, creando i primi segnali di uscita dalla crisi del Paese”, conclude.
Gli ispettori di Fondo monetario internazionale, Commissione europea e Banca centrale europea non sono, però, altrettanto ottimisti.
Il pomo della discordia è l’avanzo primario nel mirino di Atene: 812 milioni di euro quest’anno, quasi 3 miliardi nel 2014.
Sopra, cioè, la soglia dell’1,5% del Pil richiesta dal programma di salvataggio per ottenere una riduzione del debito. Peccato che, per la troika, manchino all’appello almeno 2 miliardi di euro.
Il nuovo braccio di ferro è comunque rimandato al mese prossimo, quando gli ispettori torneranno per discutere l’ultima tranche di aiuti.
“Il governo greco ha presentato il bilancio 2014 con l’ambizione di non dover praticare interventi o modifiche”, spiega l’inviata di Euronews Symela Touchtidou.
“Ma questo dipenderà dal risultato dei negoziati con la troika, che ricominceranno all’inizio di dicembre”, aggiunge.