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Chushingura. Ditelo in Giappone e non troverete nessuno che non sappia di cosa state parlando.
È la narrazione delle vicende dei 47 ronin, samurai che hanno perso il loro status, vendicatori della morte del loro signore Asano Naganori. Fu condannato a compiere seppuku, suicidio rituale, in seguito al fallito attentato a un suo rivale.
Una storia raccontata in mille versioni in Giappone, a partire dal 1702, quando accadde e cominciò immediatamente a girare per teatri, passando poi negli anni per adattamenti in libri, film e televisione.
Ora a riproporla sono gli americani, rivestita di atmosfere fantasy. “47 ronin” è il titolo del film che ha per protagonista Keanu Reeves, che coi suoi tratti orientaliggianti ben si è potuto mescolare con un cast prevalentemente nipponico.
A dirigerlo Carl Rinsch, al suo primo lungometraggio.
“Per noi – racconta – è stato come prendere l’essenza del ‘Chushingura’ per raccontare la storia dei 47 Ronin in modo drammatico, alla nostra maniera, alla maniera di cineasti occidentali. Abbiamo avuto un cast incredibile di talenti giapponesi, che ci ha aiutato a tradurre quella storia che ci ha permesso di leggere la storia attraverso occhi hollywoodiani”.
La versione Usa non è del tutto fedele alla storia originale. Keanu Reeves è Kai, anglo-giapponese che decide di unirsi alla battaglia dei ronin. Anche fuori dai ciak, l’attore si è mescolato agli altri senza problemi, come rivela l’attrice nipponica.Ko Shibasaki
“Sapete, è una star hollywoodiana. Pensavo che sarei stata nervosa, incontrandolo. Invece è stato così amichevole sin dal primo momento che la pressione si è subito allentata” ha .
In linea con quest’immagine di lui, Reeves ha voluto salutare in giapponese alla prima del film, leggendo da un biglietto “sono felice di vedervi tutti qui. Sono contento che andiate a vedere il film. Grazie mille”.
Girato tra Budapest, gli Shepperton studios di Londra e il Giappone, “47 ronin” è stato presentato in anteprima mondiale a Tokyo il 19 novembre.
La storia tramandata da oltre tre secoli in Giappone ha un finale altamente drammatico, facile da rintracciare in rete. Lasciamo il piacere di scoprire se l’industria hollywoodiana ne abbia mantenuto o meno intatto lo spirito.