Più poteri a Nicolás Maduro. Il presidente del Venezuela ha ricevuto dal numero uno dell’Assemblea Nazionale, Diosdado Cabello, la ‘legge abilitante’ che, per un anno, gli consentirà di governare per decreto: “Sto pianificando un’offensiva – ha spiegato – potrei chiamarla un’impressionante offensiva contro la corruzione, a partire dal gennaio 2014, con la Legge Abilitante”.
I chavisti accusano la borghesia e l’imperialismo di essere la causa dell’impennata registrata nell’ultimo anno dall’inflazione: +54%. Un record in 14 anni di potere chavista in un Paese che ha le maggiori riserve di petrolio al mondo.
Auto-proclamatosi ‘Presidente giustiziere’, Maduro si è lanciato in una specie di crociata per fare abbassare i prezzi dopo aver denunciato dei margini di guadagno del 1000%: “Già oggi abbiamo iniziato le ispezioni in tutti i concessionari di auto nel Paese. Devono
abbassare i prezzi. Che non mi raccontino storie”.
Alla filiale locale di General Motors, dopo un’ispezione, è stata imposta una multa di circa 63mila euro per usura nella vendita di parti di ricambio. La scorsa settimana ai negozi di elettrodomestici sono stati imposti sconti del 50 o 60%. L’ordine è stato applicato dispiegando esercito e polizia. Una scelta che ha provocato reazioni diverse.
“Ciò che è stato fatto – sostiene una signora – è positivo perché in questo il modo il popolo può acquistare ciò che non ha mai potuto comprare”.
“Questo è uno show politico – ribatte invece Joana Alcala, infermiera – è uno show politico e stanno ingannando tutti i venezuelani. Appena si avvicinano le elezioni, promettono cose che non possono mantenere. Io sono una madre e rientro tra quei venezuelani che sono stanchi delle menzogne di questo governo”.
“La realtà – conclude Robert Cox, un acquirente – non è che l’economia non migliora perché i prezzi degli elettrodomestici sono elevati. Dove sta la realtà? Sono il latte, lo zucchero, l’olio, il cibo che diventano sempre più cari”.
Prodotti di base difficili da reperire o che costano più del 200%. Al mercato nero il dollaro vale dieci volte di più rispetto al cambio ufficiale del Bolívar. Una situazione economica delicata soltanto sette mesi dopo l’elezione di misura di Maduro e con le municipali dell’8 dicembre dietro l’angolo.