L’accordo parziale ma cruciale per la fine del conflitto, e potrebbe aprire le porte della democrazia alle Farc. A L’Havana il governo di Bogotà e le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia hanno raggiunto un’intesa sulla partecipazione politica dei ribelli, uno dei punti più controversi dei colloqui di pace avviati alla fine dello scorso anno.
L’intesa prevede, tra l’altro, garanzie per la partecipazione civile alla vita pubblica e per l’esercizio dell’opposizione politica. “L’intesa fa parte di un accordo più ampio che ci auguriamo di potere raggiungere presto e che contiene sei punti – dice uno dei mediatori -. Vorremmo sottolineare che uno dei principi di questi negoziati è che fino a quando non sarà raggiunto un accordo su tutto, non c‘è accordo su nulla”.
Sul tavolo restano altri argomenti delicati da affrontare. Il 18 novembre sarà la volta del narcotraffico. Il cammino del processo di pace è dunque ancora lungo. Ancora presto per mettere la parola fine a un conflitto che in mezzo secolo ha ucciso oltre 200.000 persone.
DAG NYLANDER, MEMBER OF THE GROUP OF NORWEGIAN GUARANTORS:
“L’accordo fa parte di un accordo più ampio che ci auguriamo di potere raggiungere presto e che contiene sei punti. Vorremmo sottolineare che uno dei principi di questi negoziati è che fino a quando non sarà raggiunto un accordo su tutto, non c‘è accordo su nulla”.