Con un’inziativa inedita, la Chiesa guarda alle nuove realtà famigliari, senza censurare gli aspetti più scomodi: dalle coppie di fatto, alle unioni gay, ai sacramenti per i divorziati, alla contraccezione.
Un questionario in 38 domande è stato inviato alle diocesi. Le risposte le compileranno i vescovi, sulla base delle indicazioni fornite dai fedeli, e serviranno a preparare il sinodo straordinario dell’ottobre 2014.
Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto: “Certamente il sinodo non deve decidere a maggioranza dell’opinione pubblica. Non è questa la prassi sinodale e non lo è mai stata. Ma ignorare che c‘è casomai una consistente parte dell’opinione pubblica che ha un’istanza sarebbe sbagliato. Bisogna riflettere, pregare, e il successore di Pietro ci darà luce”.
Dal Vaticano, si precisa che non si dovranno attendere cambiamenti bruschi nella dottrina della Chiesa, quanto piuttosto l’avvio di atteggiamenti pastorali diversi.
Robert Mickens, giornalista del settimanale cattolico britannico The Tablet, si dice certo che l’iniziativa sia stata “incoraggiata da Papa Francesco, che ha affermato di volere una Chiesa non ripiegata su sé stessa ma aperta al rischio, vale a dire viva, disposta ad ascoltare e dialogante con il mondo”.
Insomma, la Chiesa sarebbe alla ricerca di una via per includere anche chi non rientra nei canoni, chi vive la fede in maniera diversa o in situazioni difficili. Una necessità più volte ribadita dal Pontefice.