Ha un volto e un nome l’autore della sparatoria allo scalo internazionale di Los Angeles. È Paul Ciancia, ha 23 anni, è originario del New Jersey ed è un agente fuori servizio di sicurezza aeroportuale. Il bilancio ancora provvisorio è di un agente della sicurezza ucciso, uno ferito. Tra gli altri sei feriti ci sarebbe anche l’aggressore. Armato con un potente fucile semiautomatico d’assalto, Paul Ciancia ha fatto irruzione nell’area passeggeri del Terminal 3 dove ha aperto il fuoco prima di essere catturato dalla polizia. Centinaia di persone sono scappate sulle piste, altre hanno cercato riparo sotto le sedie. Attimi di terrore ricostruiti dai testimoni sotto shock
“Ho sentito gli spari, ci siamo buttati a terra, pochi secondi dopo l’ho visto arrivare, camminava a circa 10 metri di distanza da me con il fucile puntato”, dice una donna in lacrime. “Non è possibile, è come vedere qualcosa in televisione. È surreale”, aggiunge un’altra.
Due terminal chiusi all’aeroporto di Los Angeles e oltre 700 voli tra cancellati e deviati in seguito alla sparatoria.
L’inchiesta è affidata al FBI, tra le ipotesi anche quella della rivendicazione nei confronti della Tsa, l’agenzia statunitense della sicurezza dei trasporti, stando ad una nota scritta a mano da Ciancia che diceva “uccidere gli agenti”.