Il suo corpo, esanime, è stato trovato ieri, poco prima delle 12, all'interno della pensione Scilla di Rivabella di Rimini. La vittima, Florentina Ciobanu, cameriera rumena di 33 anni, è stata ritrovata dalla titolare con un coltello conficcato nel cuore nella cucina della pensione. Ieri, fino a tarda serata, la polizia ha interrogato i titolari e in base agli elementi raccolti, si sarebbe fatta strada sempre più l'ipotesi del suicidio.
Secondo gli investigatori il figlio della titolare, sul quale inizialmente si erano concentrati i maggiori sospetti, non sarebbe collocabile sulla scena del decesso.
Le testimonianze e gli orari degli spostamenti dell'uomo sono stati appurati e tra le 10 e le 12, ora stimata del decesso non era alla pensione: dalle 11.30 alle 12.30 sarebbe stato da un commercialista in via Tripoli. Si esclude anche che possa essere stata la 62enne titolare del residence a colpire la vittima. La donna, attorno alle 10, si sarebbe preparata e avrebbe tirato fuori dal box l'auto per accompagnare la 33enne alla fermata del bus, poi l'avrebbe attesa nella hall dell'albergo. A confermare l'ipotesi anche il passaggio del postino, che ha incontrato la titolare per farle ritirare un pacco alle 11. La donna avrebbe poi chiamato Florentina due volte tra le 11 e le 11.30: in entrambe le situazioni la rumena le avrebbe risposto che a breve sarebbe scesa. Dopo le 11.30, visto che si stava avvicinando l'orario di partenza del bus, la titolare sarebbe salita al primo piano, in cucina, dove l'aveva lasciata. Alle 11.40, trovato il corpo esanime, la 62enne ha chiamato il 118. Da escludere la possibilità che una terza persona possa essersi introdotta nella pensione: le tre porte di accesso erano tutte chiuse.
La Polizia scientifica ha svolto, inoltre, esami sugli abiti e i mezzi dei due titolari per verificare se vi fossero tracce ematiche o biologiche: l'esito è stato negativo.
Le ultime ore di vita di Florentina sono racchiuse nel suo cellulare, ritrovato nella borsetta accanto al suo corpo insieme al biglietto per il bus e i documenti. Alle 9.00 ha chiamato un'amica connazionale a Brescia, dicendole che la pensione era circondata dalla polizia con i cani, pensava che fossero lì per lei. L'amica, non capendo a cosa si riferisse, avrebbe chiesto chiarimenti su queste frasi, così Florentina avrebbe passato il cellulare ai proprietari: anche a loro la 33enne stava raccontando la stessa cosa. I titolari avrebbero cercato di farla calmare e farle capire che nessun poliziotto la stava cercando, ma invano. Alle 11.11 un'altra chiamata, questa volta al marito, durata quasi mezz'ora, durante la quale la donna avrebbe ancora una volta raccontato che la pensione era circondata dalla polizia.
Per quanto riguarda l'arma che ha ucciso Florentina si tratta di un coltello dalla lama di 21 centimetri, coltello facente parte della cucina della pensione. Oggi pomeriggio si svolgerà l'esame autoptico sul cadavere della donna.
Le testimonianze raccolte dalla polizia descrivono Florentina come una donna sofferente, pensierosa, provata dalla perdita di un figlio, a cui era fortemente legata, avvenuta un anno fa in Romania. La donna sarebbe dovuta tornare a casa proprio a ridosso dalle celebrazioni per ricordare il figlio: probabilmente per questo avrebbe ritardato la partenza di alcuni giorni.