Recitazione di Franco Picchini.
sulle note di
"Prima di dormire" di Stefano Ottomano
Non un giorno
muove il gelso. Eppure
eri il vento che stancava lo sguardo
e senza coprire gli occhi, la vela
a disegnare gli orli del mattino
Anche l'aria
ingannandomi l'ombra
si stacca dal cielo, e scompare
Non un giorno
gira tra le dita dei miei capelli più chiari
Eppure intreccia ancora
come nuvola ingiallita
i nodi bagnati della mia tristezza
Eterno sentirmi
come di vetro
un riflesso luccichio di pioggia
Un germoglio di neve
tra le mani essiccate di Maggio
o l'inciampo del vento
che torna a seminar ginestre
dentro il mare
Non un giorno,
il tuo per sempre, o forse -mai
Solo risacca di un giorno qualunque
che si stacca dalla sabbia
e all'alba - scompare