Irina Elena Petrescu - Il canto dei Lalilù

2013-09-02 1

Vorrei essere il Tempo
per donarti la mia gioventù e il fresco delle imprudenze
nel correre ridendo sui dorsi dei guai
dove curiosi come gatti entravamo.
Oh... quel miele rubato ai misteri che ci scalda ora
e il rosso delle guance aspettando di amarci ancora
sui prati pettinati dalla luna degli innamorati
e le maree dei temerari.
Vorrei essere il Tempo
per appoggiare timoroso le mani sui tuoi fianchi,
essere grano per nasconderti tra le mie spighe
e poi pane che ti nutre e paglia come tuo giaciglio.
Vorrei essere Luna,
illuminare il tuo cammino nel buio del dolore
e Sole per accarezzare i tuoi risvegli.
Vorrei essere un tempo che parla con la tua voce
per la quale le valli e i monti si prendono per mano,
vorrei nel grembo le tue sementi
per dire alla Vita
di non pentirsi di avermi fra i suoi sudditi.
Vorrei far felice il buio
dicendoli che risveglierò le nostre lune
nei suoi occhi per smentire la sua reputazione...
Vorrei essere fiore tra i tuoi capelli
fiume tra quei monti e acqua fresca per la tua fronte,
vorrei essere bandiera della tua liberta'
e soldato che la difende.
Vorrei essere strada del tuo cammino,
mare e vento per le tue vele....
e se il vento vorrà impossessarsi di te
il profumo del mio amore lo farà diventare treccia
più lunga della storia del Amore
e se le strade della luce ti accecano per metterti alla prova
sarò il faro che parlerà al tuo istinto
che aprirà le vele del nostro avvenire.
Vorrei essere il passato il presente e il divenire.
Vorrei essere albero per farti ombra nella calura
donarti i miei frutti per dissetarti,
vorrei essere poeta per regalarti parole.
E se ombra d'albero sarò
nessuno soffrirà l'arsura della solitudine
perché se tu mi ami io poso alle sue radici
i frutti che fai crescere in me respiro dopo respiro.
E se la Poesia non sa darsi pace quando è inquieta
gli farò assaggiare la passione delle nostre anime
nella loro ampia apertura verso l'essenza umana.

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