Recitazione di Valeria Corsi.
Tratta dalla silloge: “Di quel che sapeva l’autunno”
Quando
è il silenzio a parlare
e negli occhi scorgono stagioni
di quando le luci scorrevano
e tra le immagini, c'era
l'impronta di un sorriso
nuda al cielo l'alba appare
tra i rintocchi delle ore confuse
e la nebbia di te che si compone a briciole
di un domani da rifare
in un pugno
il ricordo che si scaglia
come un sasso al cielo
che torna carezza
e in un vuoto che fa male
chiudo gli occhi
alla voglia di parlarti
e mi lascio dimenticare.
Spengo il sonno al sonno
e alla fioca luce
poi
ti penso.