Tiziana Mignosa - Camminavo in un mondo verde

2013-08-24 12

Camminavo in un mondo dove i raggi del sole venivano filtrati da grandi foglie verde chiaro con venature azzurrine e bianche e grossi fiori che si pavoneggiavano nelle loro vesti sgargianti e profumate.
Raggi che a volte riuscivano a schivare la materia corposa dei vegetali e arrivavano dritti ai miei occhi che, nell’amato bagliore, si chiudevano piacevolmente infastiditi.
Molto spesso invece, mentre m’inoltravo in cerca d’avventura, le foglie più grandi giocavano con me riversandomi addosso gocciole, gelide e cristalline, di rugiada mattutina. Spesso, dopo aver attraversato la linea a spirale dei capelli, me le sentivo scivolare sulla pelle, lungo le braccia o l’arco della schiena. A volte, poi, me le trovavo a sfioro sulle labbra, una sensazione lieve, un impercettibile formicolio che m’invitava a fantasticare cose che conoscevo senza però conoscere ancora. Ne percepivo il sapore leggermente salmastro e allora, sorridendo divertita, ne inghiottivo il piacevole gusto.
Le sensazioni, a quel tempo, erano integre e quindi non assopite dietro il grigiore che ancora non aveva avuto il tempo d’essere concepito dal genere umano ancora troppo ingenuo e fresco per riuscire a farlo.
Era una vita gioiosa, quella, una pausa leggera prima d’affrontare le prove che m’avrebbero atteso più avanti lungo la linea del tempo, quando i conti andavano pareggiati per rendere giustizia alla vita che volgeva alla fine prima del grande salto che ci avrebbe condotto altrove.

tiziana mignosa
marzo duemilaundici

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