poesia tratta dalla Silloge TRAME CONFESSE;
Musica di Roberto Cacciapaglia: “Oceano”;
Video di Maria Grazia Vai;
Recitazione di Tiziana Mignosa;
Potessero le tue tenere mani e le mie
trovare una simmetria d’incontri
pura e perfetta
come la curva delle nostre labbra
che invocano baci e reciproci segreti,
non avrebbe più senso né peso questo cielo
di piombo calato sulle nostre teste,
sarebbe più forte
quest’alba pigra per sollevare il giorno,
meno fredda l’aria fuori dove ogni respiro
acquista vita in un soffio di vapore.
Potessi stare a guardare
mentre senti il pavimento gelido
a contatto coi piedi nudi,
l’aria fredda impossessarsi
della tua pelle altrettanto nuda,
certa che di lì a poco avresti scordato
tornando a letto
Dal balcone vedremmo,
sfumate da distanza e nuvole
le cime dei monti addormentati,
le curve decise dei declivi
che ne assecondano la discesa a valle
le rughe profonde dei burroni
scavati dall’acqua, segnati dal tempo,
i boschi neri di alberi possenti
in lotta per sciogliersi
dall’abbraccio della soffice neve.
E su tutto, il tuo profilo morbido,
la massa sciolta dei tuoi capelli
che ricadono mentre ti chiamo.