poesia di Maria Grazia Vai e Paolo Amoruso;
tratta dalla silloge " Aldebaran" Edizioni Rupe Mutevole 2013;
Regia e montaggio video Maria Grazia Vai;
sulle note di " Walk" Ludovido Einaudi;
Recitazione Gianluca Regondi;
E ancora tornerò a scucirti
gerani d'alba sui velluti di novembre,
per sollevarti il fiato e gli aquiloni, tutti.
Ed esserti la mano che ti slaccia il volo
ma che non li abbandona
Restandoti il sorriso da ciondolare
al cuore della vita. Quello che ogni lacrima
ti asciugherà, come fosse sempre inverno
ma la pioggia avesse sempre un'estate da
riempirti sulla tela azzurra dei tuoi giorni.
Come un bulbo che fiorisce sulla terrazza
del cielo, ad ogni ora, senza cambiare le pareti
semplicemente illuminandole, come le mani che
parlano, e il cuore che intanto le scrive.
Traducendoti l'anima in pensiero
negli angoli profondi. Incolti del silenzio.
Quell'ultima rimanenza di parola,
ch'è il tuo -del mio universo, l'intero.